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Divers-Abilità, Invenzioni Per Rendersi Felici

Lelio Bizzarri in questo libro parla di problematiche che riguardano il mondo della disabilità fisica con legami a quella psichica.

Una delle frasi che mi ha colpito di più con la quale ne ho parlato anche con la mia psicologa è stata questa:

cap.2

“allora per il nostro cliente sarà più difficile affermarsi quanto più condividerà i preconcetti del contesto sociale circa la disabilità e verso se stesso.”

Questa frase mi riguarda molto da vicino perchè faccio a me stesso le violenze e le discriminazioni che ho ricevuto dall’esterno, adesso forse un po’ meno ma non sono uscito da questo vortice che mi impedisce di vivere me stesso sviluppando la mia identità e la mia forza.

Lelio prende in esame il rapporto con la famiglia perchè da questo rapporto dipende anche la forza di non lasciarsi condizionare dal bullismo e di reagire positivamente alla svalutazione esterna, cosa che non è avvenuta con me poichè sul come ho vissuto la mia disabilità nel mio ambiente ha favorito il condizionamento ai pregiudizi e alla discriminazione esterna.

Dico questo perchè quello che proveniva dall’esterno arrivava anche dalla famiglia, per cui quello che doveva essere una difesa è stato portatore di paura e terrore al fine di chiudermi in me stesso e di portare la mia autostima a disintegrarsi.

Lelio nel suo libro prende in esame anche il burn-out degli operatori e la rabbia dovuta alle condizioni dei pazienti prendendo in esame quello che non funziona dando degli spunti su quello che potrebbe funzionare, ma io comunque vedo tutto questo in funzione della mia disabilità causata dalla mia neurodiversità e non dalla disabilità fisica ove il libro è orientato.

Il libro prende in esame anche i gruppi di autoaiuto, dalla privacy dei pazienti alla necessità di autonomia e indipendenza che spesso spaventa me stesso anche con una neurodiversità, poichè la disabilità ha creato un rapporto di dipendenza dal quale non è facile uscirne.

La sessualità è un argomento parecchio complicato perchè guardando la mia situazione dalla disabilità cognitiva al mio essere crossdresser porta i livelli di discriminazione molto elevati e a volte per molte persone chi riporta disabilità cognitive non è adatto a vivere una vita sentimentale o di vivere una propria sessualità, mentre per il mio essere crossdresser anche se sarei accettato dalla comunità lgbtq+ la mia neurodiversità complica le relazioni per cui è più facile che venga emarginato rispetto ad altri e spesso questo lo vivo in maniera forte.

Per quanto riguarda i gruppi di supporto quello che il mio narcisismo mi porta è quello di sentirmi o inferiore o anche il contrario, questa situazione è nociva al gruppo non permette ne di accrescere me ne gli altri, però una cosa che vedo molto importante è la necessità di svuotare il barile della mia condizione per mettermi in ascolto, se questo non sarò in grado di ascoltare gli altri come accade anche per loro.

Infine dopo avere letto il libro e parlato con la psicologa tracceremo uno schema per rafforzare l’autostima partendo dai punti dove la mia autostima si rinforza, poichè proprio grazie a questi elementi è possibile migliorare la propria condizione e la propria identità.

Lo strattera mi sta permettendo di leggere meglio e sto approfittando di leggere quello che avevo preso e messo nell’armadio senza leggere poichè una concentrazione migliore mi permette di comprendere meglio il testo, anche se a volte è ancora frammentario e con molte lacune.

Io consiglio questo libro a chiunque si cimenta con una disabilità anche da un punto di vista cognitivo, ma le proprie considerazioni è meglio farle con il proprio terapeuta e sviluppare strategie con il terapeuta, o nel mio caso la terapeuta per vivere meglio con il proprio problema cognitivo o fisico.

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