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Fotografia & ADHD

Non sono solito a parlare di fotografia in questo sito a parte gli autoscatti che faccio ogni tanto con i vestiti, però credo che forse la cosa bella è che sto cambiando approccio alla fotografia in una maniera più professionale.

Nel mio ADHD la mia percezione dei dettagli è alquanto ridotta, lo si vede dai test cognitivi dalla figura complessa di REY, dove ne riporto solo una parte e questo si ripercuote anche in fotografia perché quello che manca è la visione di insieme. In pratica la figura complessa di Rey spiega un po’ il motivo per il quale faccio fatica a riconoscere i volti, tipo un face id di un cellulare con meno punti di scansione.

Mancando la visione di insieme però sembra che abbi particolari qualità nel cercare di risaltare i dettagli, spesso lo faccio con le persone o i primi piani, però per fare questo sono necessarie situazioni in cui è possibile identificarli e isolarli in fotografia, allora la foto per me può diventare carina.

In passato mi accontentavo di più dei miei scatti, oggi sto cambiando filosofia, per ogni soggetto faccio parecchi scatti in posizioni diverse e diaframmi diversi per poi selezionale quella che io vedo più emozionante e dettagliata, almeno oggi ho usato questa tecnica, mentre invece nelle ultime pose con i vestito ho utilizzato un diaframma medio perché erano autoscatti e dovevo agire in modalità diversa, ho dovuto fare molti autoscatti per ottenere le sei foto dell’ultimo articolo con i vestiti e le pose fiabesche.

Le cose si complicano invece quando ci sono cose in movimento e molte cose da controllare e variare, li ho le difficoltà maggiori, con le persone mi muovo abbastanza bene, non sempre ma faccio molti scatti senza però avere sotto controllo la velocità di otturazione, gli iso e la modalità di messa a fuoco, mentre nelle immagini lente le mie distrazioni sono più gestibili anche se a volte mi accorgo di parametri sbagliati che mi tocca mettere apposto in post produzione.

Comunque per le cose in movimento, visto i tempi di reazione lenti dell’ ADHD non so se ci sarà un adattamento al problema ma credo che il tempo se ci sarà la possibilità darà i suoi frutti, io già ho imparato a usare la mia Canon in una modalità un po’ diversa da altri miei colleghi della associazione fotografica e ho anche avuto dei risultati che loro non hanno avuto, mi riferisco di usare la canon molto in av di giorno con gli iso un po’ più altini anche in condizioni di giorno molto annuvolato oppure in manuale, e di notte praticamente uso gli iso automatici e gestisco velocità e diaframmi come mi pare… oppure se il soggetto è fermo fisso anche l’iso.

Le foto che seguono sono state fatte oggi nel mio orto di casa in emergenza Covid-19 con la Canon 5d Mark III e come obiettivi il 50mm canon f 1.2 con il tubo macro canon da 12 mm, con il quale ho fotografato il ramo con l’ape e i fiori di ciliegio e il foro nell’albero con le formiche, il Manfrotto, e per le margherite invece ho usato il 24mm canon f 1.4 II.

Adattamento, ADHD, Canon, deficit cognitivi, fotografia

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